
Gli argomenti del percorso formativo possono essere
modulati in modo molto differente e personalizzato, in funzione delle persone
cui si rivolge, del numero di partecipanti, delle risorse a disposizione e
dell’obiettivo che si vuole perseguire.
il corso affronta tre moduli tematici:
Possono essere strutturate quattro tipologie di intervento:
il corso affronta tre moduli tematici:
- life skills
- conflitti
- regole
Possono essere strutturate quattro tipologie di intervento:
- conferenze tematiche
(1 incontro) - brevi percorsi
(5 incontri) - percorso formativo di base
(15 incontri o 2 weekend) - coaching applicativo
(accompagnamento e applicazione nel contesto)

LE LIFE SKILLS
Chi fa selezione del personale valuta i candidati in merito alla competenza richiesta da una determinata posizione, ma non solo: vengono prese in considerazione la personalità, la volontà di apprendere, la flessibilità nei confronti di orari e mansioni, l’iniziativa, la capacità di presentarsi e proporsi… insomma, una serie di atteggiamenti che costituiscono le cosiddette life skills (abilità di vita), soprattutto quelle maggiormente adeguate al contesto lavorativo: comunicazione, automotivazione, temperamento, abilità spendibili, soluzione di problemi, pensiero critico, etc
Allo stesso modo, un Dirigente deve molto del suo successo a life skills quali la capacità di leadership, di comunicazione, l’automotivazione, la costruzione di decisioni, la soluzione di problemi.
Se è vero che le life skills vengono acquisite nella vita, attraverso le esperienze e gli incontri che ogni persona fa, è anche vero che possono essere oggetto di apprendimento e/o di potenziamento, ed è quello che il percorso The Difference propone, proprio a partire da tre life skills ritenute importanti nei contesti organizzativi: l’automotivazione, la capacità di lavorare in gruppo, la soluzione di problemi.
Chi fa selezione del personale valuta i candidati in merito alla competenza richiesta da una determinata posizione, ma non solo: vengono prese in considerazione la personalità, la volontà di apprendere, la flessibilità nei confronti di orari e mansioni, l’iniziativa, la capacità di presentarsi e proporsi… insomma, una serie di atteggiamenti che costituiscono le cosiddette life skills (abilità di vita), soprattutto quelle maggiormente adeguate al contesto lavorativo: comunicazione, automotivazione, temperamento, abilità spendibili, soluzione di problemi, pensiero critico, etc
Allo stesso modo, un Dirigente deve molto del suo successo a life skills quali la capacità di leadership, di comunicazione, l’automotivazione, la costruzione di decisioni, la soluzione di problemi.
Se è vero che le life skills vengono acquisite nella vita, attraverso le esperienze e gli incontri che ogni persona fa, è anche vero che possono essere oggetto di apprendimento e/o di potenziamento, ed è quello che il percorso The Difference propone, proprio a partire da tre life skills ritenute importanti nei contesti organizzativi: l’automotivazione, la capacità di lavorare in gruppo, la soluzione di problemi.

I CONFLITTI
Il conflitto è potenzialmente un pericolo per la salute di persone e organizzazioni. Ne minaccia l’ equilibrio e la stabilità, e può quindi ben essere assimilato ad una “perdita di salute” di una o più relazioni, che non scorrono lisce e armoniche.
Se consideriamo il conflitto come una sorta di squilibrio o patologia della relazione, l’approccio alle situazioni conflittuali può essere simile a quello usato per affrontare una qualsiasi patologia. “Prevenire è meglio che curare”, cita il proverbio. Quindi, per prima cosa, nel percorso The Difference vengono affrontati e messi in pratica alcuni fattori di prevenzione tra quelli possibili.
Viene poi fornito un modello diagnostico per acquisire informazioni su di sé e sulla controparte, necessarie e fondamentali per la scelta della direzione da intraprendere nella gestione e – possibilmente - soluzione della dinamica conflittuale.
LE REGOLE
Il tema del rapporto con le regole è sicuramente quello meno diffuso come tematica formativa all'interno delle organizzazioni, anche per il contesto sociale mutato e critico in merito a questa problematica: la parola “regole” evoca a molti, oggi più che mai, scenari spettrali di perdita di libertà, identità, spontaneità, possibilità di scelta, costrizione, senso di soffocamento…
Perché allora parlare di regole? Perché le regole sono necessarie: se noi vivessimo soli su una piccola isola non ci sarebbe alcun bisogno di regole. Ma quando le persone sono più di una le cose si complicano, nascono i confini, le proprietà, le suddivisioni, i litigi su quello che non si può dividere facilmente… regole e socialità vanno di pari passo. In tutte le epoche. In tutti i sistemi sociali. In tutte le attività umane.
La prima competenza da maturare su questa tematica è la possibilità di avere un linguaggio comune, indipendentemente dal ruolo ricoperto all'interno della organizzazione. La conoscenza dello Schema di Riferimento è neutra e trasversale, con le due macro-aree (Prescrizione e Discrezione) nelle quali si suddividono le regole e attività per costruirne e comprenderne le motivazioni al rispetto.
Gli ultimi moduli vengono affrontati separatamente da persone con ruoli di responsabilità all'interno delle organizzazioni e da chi invece ne è dipendente o collaboratore.
Mentre, infatti, il ruolo di un responsabile è far rispettare le regole, sia attraverso il fronte normativo, ma soprattutto attraverso il suo “carisma”, il ruolo di un dipendente e collaboratore è quello di rispettare le regole, oppure fornire le informazioni necessarie per metterne in luce una eventuale inadeguatezza o esigenza di modifica.
Vengono poi in entrambi i gruppi affrontate le dinamiche dell’Area di Discrezione, nella quale vengono messe alla prova le competenze di mediazione e negoziazione.